
Elio Atte
Romano di adozione, Elio Atte ha da sempre provato un forte sentimento per questa città i cui scorci e le cui vedute diventano spesso oggetto della sua ricerca pittorica, soprattutto nella prima fase della propria produzione artistica.
Il paesaggio reale diventa un paesaggio dell’anima grazie alla personale e sensibile interpretazione che Atte riesce a dare della realtà fisica. L’indagine e la ricerca artistica diventano un viaggio reale e metafisico dove il ritmo compositivo condensa osservazione, immaginazione e capacità di sintesi.
Elemento di assoluta importanza il colore usato nelle sue tonalità forti, brillanti, accese che si sposano perfettamente allo stato d’animo dell’artista volto alla ricerca della positività e dell’armonia.
Sono cromie intense, decise, solari, talvolta tra loro contrastanti, svincolate dagli accademici e tradizionali accordi tonali ma pur sempre impattanti ed equilibrate.
Il colore diventa esperienza personale, sintesi di percezione e sentimento, contenitore di emozioni attraverso il quale affiora l’interiorità umana.
È un mondo colorato quello dei quadri di Atte, che sa cogliere il piacere dell’esperienza quotidiana, bloccato in una dimensione spazio temporale soggettiva dove l’energia delle cromie interagisce con la parte più intima dell’artista.
L’esperienza pittorica si amalgama alla profondità dello spirito e il dipinto diventa un mezzo attraverso il quale prendere contatto con le forze più profonde dell’animo umano.
La ricerca di Elio Atte diventa progressivamente sempre più introspettiva e profonda fino ad arrivare all’ultima produzione, “Quo vadis”, attraverso la quale l’artista si interroga sugli eterni quesiti esistenziali poiché da sempre l’uomo sensibile avverte il bisogno di risposte e la necessità di trovare una giustificazione agli interrogativi sorti dalle sue proprie osservazioni analitiche.
Gli interrogativi dell’uomo diventano una necessità vitale e l’arte viene pensata nella sua funzione sociale ed indagatoria.
In questa fase la figurazione lascia il posto a forme più astratte: il libero fluire del colore, mediante pennellate e linee morbide ed armoniose stabilisce un equilibrio energetico e rivela un percorso consapevole di evoluzione artistica ed individuale.
Dr.ssa Monica Ferrarini

