
Marina Loreti
L’arte di Marina Loreti si basa su una costante ricerca volta all’approfondimento e alla costruzione di un linguaggio espressivo personale.
La sua pittura si ispira in origine ai grandi maestri del ‘900 come Henri Matisse di cui subisce il fascino della vivacità dei colori e Marc Chagall con il suo universo simbolico fatto di favole e sogni dove il colore assume un ruolo sostanziale.
Da subito lo studio delle cromie diventa per la Loreti decisivo: le vivacità cromatiche e la campitura del colore rimandano a una dimensione concettuale e simbolica attraverso la quale si definisce la composizione stessa in un andamento equilibrato e armonioso.
Il colore diventa protagonista dello spazio strutturato attraverso una precisa essenzialità e definizione schematica.
La sua curiosità artistica unita alla volontà di sperimentazione la fanno appassionare alle grandi avanguardie di cui analizza ed esamina tecniche e teorie.
Lo studio futurista sul movimento e la scomposizione dei piani tipica del cubismo, la portano ad un’attenta indagine sulle combinazioni geometriche.
Le forme, semplici ed essenziali, giocano su un sistema di piani che crea pause e ritmi fatti di rese volumetriche che danno vita a composizioni impattanti e decise.
Forme e colore si uniscono in rapporto dicotomico e quest’ultimo diventa protagonista di uno spazio che si definisce attraverso una precisa essenzialità dove le geometrie dialogano in maniera da esprimere immagini introspettive e spazi evocativi creati da cadenze dettagliate.
Grande è l’attenzione prestata ai giochi di volumi che si liberano dalle regole pur mantenendo una precisa costruzione essenziale e ragionata.
Analizzando l’intera produzione pittorica di Marina Loreti si evince come per l’artista la pittura non sia qualcosa di statico bensì un processo che si sviluppa attraverso l’esplorazione di nuovi concetti espressivi. Il suo legame con l’arte informale segue metodi e indirizzi diversi grazie al carisma di un’artista in continua evoluzione che si spinge verso una conoscenza eterogenea frutto di una volontà comunicativa in continuo divenire.
Dr.ssa Monica Ferrarini

