
Federica Marin
La ricerca artistica di Federica Marin parte da una profonda riflessione sui principi che regolano la Natura che si fa campo d’indagine nel suo infinito e continuo divenire inteso come mutamento e dinamica trasformazione.
Questo studio incessante su ciò che l’elemento naturale manifesta si concretizza in forme astratte generatrici di dimensioni ancestrali, arcaiche, lontane dal tempo e dallo spazio. Sono immagini che diventano simboliche, mentali, distanti dalla mera imitazione dell’elemento naturale e volte a recuperare la memoria, il ricordo. Sono atmosfere evocative che riflettono una visione prettamente personale e che si materializzano grazie alla particolare tecnica utilizzata dall’artista.
Le indagini della Marin sulla stratificazione del suolo e sul passaggio da uno stato all’altro della materia, diventano specchio e metafora di stati mentali che esortano ad adottare un approccio differente e più stimolante nei confronti di ciò che ci troviamo di fronte, un atteggiamento di contemplazione che deve diventare un “modus vivendi” in grado di farci entrare in relazione profonda con ciò che è qui ed ora e con ciò che è stato.
La dimensione meditativa ci avvicina e ci mette in contatto non soltanto con la dimensione sottesa e nascosta del mondo naturale, ma anche e soprattutto con la nostra intimità. Quelli della Marin sono scatti che trasudano spiritualità, che svelano i segreti della Natura così come quelli dell’animo umano. La materia diventa forma astratta, vivida nel brillare delle cromie intense, supportate dalla lucentezza del materiale di supporto scelto (plexiglass).
L’attenta analisi dell’ambiente, nelle sue infinite forme, corrisponde al contempo ad un’analisi di stratificazione sociale, poiché la materia diventa portavoce di un cammino storico che va a toccare i campi dell’antropologia culturale. Gli stadi di trasformazione del sottosuolo, il passaggio degli elementi da uno stato all’altro, altro non sono che il riflesso di ciò che l’uomo è stato nei secoli e di quello che la nostra mente riflette o anela.




