
Roswitha Klotz
Il linguaggio artistico di Roswitha Kloz è un linguaggio astratto, concettuale, soggettivo, sintetico, fatto di scenari che catturano lo sguardo grazie alla vitalità di pennellate dalle quali scaturiscono atmosfere cromatiche forti e decise.
La sua pittura si sposa alla forma, alla volontà di dare libero sfogo all’immaginazione e si sviluppa attraverso una personale interpretazione di un’idea, di un sentimento, di un particolare, di un dettaglio catturato alla realtà quotidiana.
Quello che emerge è un accordo tra forme e cromie che acquisisce vitalità esprimendo un senso di insieme che è al contempo armonico e poetico, portavoce di un significato intrinseco soggettivo ma che muta a seconda della sensibilità di chi osserva.
I quadri della Klotz offrono spazi visivi dove il colore si modula al segno raggiungendo un equilibrio d’insieme all’interno del quale pulsa tutta l’energia personale di colui che crea.
Le forme astratte, delicate, fluide, di impatto, acquistano dinamicità grazie all’utilizzo di toni accesi e vibranti ed insieme generano una dimensione sublime che affascina l’osservatore avvolgendolo quasi a volerlo abbracciare.
La forza espressiva dell’uso della tavolozza emerge sospinta da segni appassionati dai quali prorompe una struttura creativa viva che non rimane fine a se stessa o chiusa nella propria veemenza estetica ma è portavoce di un messaggio e/ o di un sentimento e racchiude un contenuto.
È una pittura informale, astratta, dove la mano dell’artista è immediata forza creativa, è gesto libero che porta in sé eleganza e sicurezza.
La creatività di Roswitha Klotz va al di là dell’introspezione per diventare sapiente descrizione perché nel suo insieme riesce a fondere elementi esterni, presi dal mondo reale, a elementi privati, appartenenti al mondo intimo delle emozioni e dei sentimenti. Da tutto ciò affiorano scenari intuitivi ed istintivi frutto di un’emozione immediata, di un ricordo, di un vissuto, di una realtà che viene reinterpretata dall’estro creativo e restituita per mezzo della tela in una forma nuova, “altra”, diversa, inaspettata.
Ogni tela va ben oltre la semplice immagine, la perfezione armonica, l’impeccabile struttura cromatica e diventa narrazione di un vissuto. Dalle forme astratte emerge un percorso personale dove i quadri, nella loro apparente bellezza formale, non sono mai fini a se stessi, bensì carichi di valore umano e per questo empatici.





