
Marussa Giovinazzo
Artista poliedrica e curiosa Marussa Giovinazzo spazia in diversi campi disciplinari (pittura, scultura, scrittura, design) utilizzando tecniche e linguaggi espressivi differenti pur mantenendo una cifra stilistica definita e personale.
La sua arte è in perenne trasformazione, testimonianza di un animo alla continua ricerca di sé in uno spazio infinito tra sogno e realtà, tra razionale e irrazionale, tra mondo onirico e oggettività, segno di una creatività in fermento che non si accontenta e non si ferma ma necessita incessantemente di mettersi in discussione alla ricerca di quei significati sottesi che solo un indole sensibile riesce a captare e a dare forma attraverso linee e colore.
Ogni sua opera si presta a molteplici piani di lettura interpretativa ed è capace di sconvolgere i riferimenti per creare suggestioni ricolme di fascino e mistero. Ritroviamo simbologie più o meno esplicite e rimandi al modo della geometria, della scienza, dell’esoterismo, della fantascienza, della storia…che si susseguono in un vortice riflessivo testimonianza dell’urgenza di un’artista che preme per recuperare il senso puro, ancestrale e originario delle cose.
Ogni creazione di Giovinazzo diffonde una carica energetica sensoriale che lascia il segno in chi osserva perché frutto di uno sguardo che va oltre la realtà tangibile per addentrarsi in una dimensione che non trova corrispondenza oggettiva.
Marussa riesce a legare piani sensibili differenti e a dialogare con l’Alterità, a captare la sostanza di una realtà che non è esattamente quella che abbiamo sotto i nostri occhi bensì qualcosa di etereo che sottende gradi interpretativi diversificati e a cui riesce a conferire forma grazie alla condizione privilegiata del saper creare.
I soggetti scelti sembrano collocati in un tempo sospeso, in un contesto disposto al di fuori dell’oggettività dove linee, forme, cromie, diventano portavoce di una misura metaforica e mentale. È una produzione accattivante nella quale i pensieri e i riflessi sono avvolti in una matrice intrigante.
A noi spettatori occorre fermare un attimo il tempo e perderci in queste immagini ora figurative, ora concettuali, ora oniriche: dobbiamo sostare per percepire il loro valore meditativo, per apprezzare appieno la virtù di uno sguardo che penetra il dato percepibile e riesce a restituirne la sostanza in un turbine di sensazioni, condizione necessaria per travalicare la materia.
Permane in tutto il suo percorso una tensione emotiva che connota quel lungo viaggio che parte dall’idea per arrivare alla creazione e rimangono costanti i caratteri di un’analisi profonda e attenta che prende forma attraverso un lavoro intenso da cui l’Artista cerca di tirar fuori il lato più recondito e stuzzicante.





