
Mimmo Paoloni
Quella di Mimmo Paoloni è una pittura dalla potenzialità surreale fatta di visioni oniriche e immaginali che mantengono ben salda una relazione con il mondo circostante: il piano percepibile si interseca con quello chimerico dando vita a composizioni complesse nella densità dei particolari e dei loro significati intrinsechi.
Ogni tela è avvolta da un’aurea misteriosa ed enigmatica che mantiene viva nell’osservatore quella tensione che lo porta a scardinare l’intera struttura compositiva in ogni suo minimo particolare al fine di intuirne ogni introspezione.
Paoloni si sente libero di esprimere le sue visioni in un intreccio composito di realtà e finzione, sogno e mistero, sempre attento nel tessere la trama di un racconto visivo fatto di accostamenti spiazzanti, di letture destabilizzanti perché inattese e dinamiche nell’immediatezza della loro componente seducente e imperscrutabile.
Attraverso uno sguardo critico e perspicace, emergono immagini libere da schematismi o filtri, ricche di elementi e soggetti dal valore allusivo e criptico che trovano la loro più consona ambientazione in spazi immaginifici la cui forza risiede nel potere del simbolo.
Sarebbe riduttivo limitare l’intero percorso di Mimmo Paoloni in un’unica definizione perché la sua curiosità lo porta a spaziare tra le diverse correnti storiche del ‘900: dalla pop art con le sue cromie decise, all’indagine introspettiva dell’espressionismo, alla liricità del surrealismo, alla fascinazione della metafisica.
Ogni sua pittura racchiude una visione “altra”, un senso di mistero, una volontà di andare al di là dell’ordinario per approdare ad un verismo fantastico che viene continuamente arricchito e motivato. L’indiscussa capacità tecnica procede parallelamente alla sensibilità creativa e gli consentono di portare avanti un linguaggio visuale di alto livello ricco di narrazioni da cui emergono metafore proprie di un inconscio personale e al contempo collettivo.
La complessità dell’impianto strutturale segue lo sviluppo di una riflessione che si fa sempre più viscerale e scrupolosa e si avvale di una tecnica raffinata capace di armonizzarsi al concetto. E così nelle applicazioni polimateriche tipiche delle ultime produzioni, che richiamano alla memoria le tessere di un puzzle, possiamo leggere quell’incompiutezza propria dell’uomo contemporaneo alla ricerca della sua parte mancante in un incastro perfetto.
Questo processo pittorico in incessante evoluzione rende ogni tela carica di codici interpretativi sempre più strutturati e spinge noi fruitori a ripensare al reale in termini diversi, superando le nostre visioni convenzionali, i nostri spazi visivi limitati e i nostri innati pregiudizi.






Un commento
Teresa Germani.
Fantastico