
Diego Veneziani
Il ricordo come dimensione interiore legato alla sensibilità è il comune denominatore della produzione pittorica di Diego Veneziani artista che trova la sua spinta creativa nell’incontro con luoghi e cose, nell’esperienza privata, nell’insieme di immagini e sensazioni che si ripropongono nella mente in un rewind di memorie affascinante ed emotivo.
Non siamo di fronte ad una riproduzione naturalistica che attinge in maniera oggettiva al “vero” bensì ad una visione romantica e nostalgica che passa attraverso la rievocazione di un sentimento.
Attraverso la sua pittura Veneziani instaura un legame empatico con ciò che gli sta attorno: la sua è la rappresentazione di una realtà capace di sollecitare stimoli colmi di contenuti e forme, testimonianza di una sensibilità rara che sfugge l’immediatezza, dove tutto diventa simbolo.
Questa trasposizione personale del mondo è soprattutto una visione idealizzata, una proiezione poetica e a tratti malinconica di un vissuto, di un’esperienza, di un ricordo.
Il suo mondo pittorico si carica dunque di una spiritualità che ritroviamo in ogni soggetto raffigurato e ogni composizione diventa emblema di un dato reale da recuperare nella sua dimensione più intima, puntando ad una resa espressiva che predilige la semplicità dell’insieme.
I soggetti si caricano di poesia nel momento in cui l’autore li reinventa, trasponendoli da una dimensione razionale ad una immaginifica all’interno della quale si fanno metafora.
È un linguaggio evocativo che tende a catturare lo spirito di ogni luogo incontrato e che vuole cogliere il fascino della Natura e l’attrazione lirica del mare nella sua dimensione contemplativa e nostalgica. Ciò che si trova di fronte lo spettatore è una realtà delicata, semplificata, impalpabile ma che rimane leggibile perché si nutre dell’emozione di chi l’ha vissuta.
La sua forza comunicativa risiede proprio nella delicatezza dell’insieme compositivo, dove le atmosfere tenui ed aeree avvolgono le forme di evanescenza e caricano la tela di una potenza visiva che volge lo sguardo ai luoghi nostalgici della memoria.
Questa pittura “silenziosa” rivela l’animo di chi ha saputo cogliere il lato più romantico e veritiero dei soggetti trattati e svela in ogni piccolo particolare umanità, purezza, verità. Sono squarci di memoria, reminiscenze poetiche, attimi bloccati nello spazio e nel tempo che si vestono di cromie incisive e si palesano tramite tratti soavi portavoce di una narrazione infinita.
Ed anche quando l’autore va oltre la figurazione per approdare ad una pittura astratta non abbandona mai quel sottile lirismo intimista che diventa il filo conduttore di tutta la sua produzione.
E così il processo di semplificazione del dato visibile sfocia nella dissoluzione della figura per farsi astrazione: l’immagine si dissolve in pennellate informi, vivide, squillanti, cariche di sentimentalismo. Costante perdura l’approccio introspettivo di Veneziani al mondo per offrirci scenari suggestivi, ora idilliaci e malinconici ora brillanti ed vigorosi, dove quello che emerge è la bellezza espressiva delle forme, l’uso sapiente e comunicativo del colore, l’armonia narrativa dell’insieme.
Dr.ssa Monica Ferrarini





